Il Tetto

Progetti e attività

Romolo e Remo

Lo scorso 20 aprile, nell’imminenza delle celebrazioni del Natale di Roma, il coordinamento nazionale delle comunità per minorenni ha voluto organizzare una giornata di riflessione dal titolo “Prendiamoci cura di Romolo e Remo: bambini e adolescenti fuori famiglia”.

Romolo e Remo non appartengono al passato, la storia dei due fratellini abbandonati è la storia di tanti bambini e bambine di oggi che senza le cure materne e paterne restano soli in una città che troppo spesso resta indifferente. Se la lupa ha dimostrato forte umanità, lo stesso non si può dire degli amministratori cittadini: per questo da anni il Coordinamento Nazionale Comunità per Minori chiede un adeguamento degli investimenti.

Il richiamo al mito della fondazione di Roma è servito ad introdurre gli interventi più tecnici. 

Il prof. Vincenzo Bonamino, professore di Neuropsichiatria infantile e Presidente del Centro Winnicot di Roma, che ha presentato le attività del centro e ha fatto un sintetico ma efficace ripasso del pensiero del medico inglese che nel primo dopoguerra ha fondato la sua teoria sulle esperienze di cura dei ragazzi abbandonati.

Marzia Saglietti, del Dipartimento di Scienze dell’Educazione “G.M. Bertin” dell’Università di Bologna, ha saputo scaldare i cuori con un interessante lavoro sulla metafora della “casa”, intesa come snodo di molte tematiche educative che ci riguardano da vicino.

Alla tavola rotonda hanno partecipato Ginevra Baroncelli, responsabile dell’unità organizzativa “protezione dei minori” di Roma Capitale, che ha descritto la situazione attuale e Claudio Cottatellucci, Giudice del Tribunale per i Minorenni di Roma, membro direttivo AIMMF, che ha illustrato i tratti della legge di riforma della giustizia minorile che porterà – fra qualche anno – all’istituzione dei “tribunali per la famiglia”. Assenti (ingiustificati) i relatori della Città Metropolitana e della Regione.

In conclusione, era previsto un dibattito conclusivo con i candidati sindaco di Roma Capitale, che sono stati invitati a partecipare al convegno. Non possiamo (e non vogliamo) nascondere la grande delusione per la grave e totale mancanza di interesse dimostrata, da candidati che non solo non si sono presentati, ma non si sono disturbati nemmeno nel declinare l’invito o nel tentare di mandare un sostituto. 

È noto che i bambini non votano, ma constatare il disinteresse della politica nei confronti dei quasi duemila (!) bambini e ragazzi di cui la città di Roma si deve occupare, in assenza delle loro famiglie, è davvero una cosa triste. 

Avremmo voluto sentire quali sono le idee dei politici su come fare per consentire, almeno alle famiglie in maggiore difficoltà, di mantenere un clima sufficientemente caldo ed accogliente per i loro figli, e quali erano le intenzioni per provvedere in modo sufficientemente dignitoso alla cura di quei figli per i quali, invece, il clima caldo e accogliente sono obbligati a cercarlo fuori dalle loro famiglie.

Siamo persone di speranza, non possiamo che essere fiduciosi in un recupero dopo le elezioni. Certo, margine di miglioramento ce n’è parecchio.